giovedì 5 agosto 2010
Amiga 500: un mito
Circa un anno e mezzo dopo la presentazione del glorioso Amiga 1000, la Commodore presenta due nuove macchine: l'Amiga 500 per il mercato home e l'Amiga 2000 per quello Office o professionale che dir si voglia.
Corre l'anno 1987 e il settore Office/Pro è oramai già in mano a Gates e soci di Microsoft, grazie a un dominio schiacciante sul parco software esistente.
In conseguenza di ciò, il 2000 non riuscirà mai ad imporsi come macchina da ufficio, pur essendo superiore in tutto e per tutto a qualunque clone PC esistente all'epoca. Si ritaglierà la sua bella fetta di utenza nel settore video editing, ma gli impiegati continueranno ad usare il loro bel compatibilone taiwanese, magari monocromatico e pure brutto a vedersi.
L'altro nuovo Amiga presentato invece, il 500 per l'appunto, sarà un successo clamoroso, di quelli col botto. Verrà proclamato computer dell'anno e venderà a più non posso per i tre anni successivi e rotti. Sarà anche il computer che lancerà, definitivamente, Amiga nell'olimpo di miglior home computer per i videogames. Quello che in seguito sarà la stessa causa della sua estinzione: troppi videogiochi, nessuna seria software house interessata a portare i suoi pacchetti produttivi sulla macchina di casa Commodore più diffusa, il 500.
Insomma, Amiga 500, gloria e principio del declino del mito Commodore. Due cose grandiose, nel bene e nel male, racchiuse in un'unica macchina!
Chi ha la fortuna di possederne ancora uno funzionante, quando lo riaccenderà la prossima volta, si ricordi di essere di fronte a qualcosa che ha fatto la storia.
E dire che tecnicamente Commodore non propose nulla di che rispetto al modello iniziale, poi ribattezzato Amiga 1000 per distinguerlo dai due nuovi arrivati (e già, l'Amiga 1000 al lancio si chiamava... Amiga!). La sola novità di rilievo, oltre alla forma all-in-one (il famoso tastierone con computer incluso in purissimo stile anni '80), era nel Kickstart su ROM. Non era poco. Sino a quel momento, dopo l'accensione, prima di usare Amiga bisognava per forza caricare il Kickstart in RAM. E ciò si traduceva non soltanto in una perdita di tempo, ma soprattutto di preziosa Chip RAM, proprio quella parte della memoria di Amiga in cui erano contenuti i dati audio e video, i più importanti per i comuni software grafici e musicali.
Non tutti apprezzarono la forma tutta tastiera con alimentatore esterno del 500. I più grandi estimatori di questo formato old-style furono, indovinate un pò, proprio i ragazzini in cerca dell'home computer videogiocoso per eccellenza, su cui far finta di studiare di tanto in tanto. Ecco che torniamo quindi all'equazione, inizialmente una pacchia per le casse di Commodore, Amiga uguale videogiochi.
Quindi ricordiamocelo pure così questo mito di computer. Videogiochi? Sì, certamente. Ma per tantissimi di noi che all'epoca ne hanno posseduto un esemplare, Amiga 500 voleva anche dire grafica, musica, programmazione e tanto altro ancora!
Un home computer che certamente ha forgiato migliaia di grafici, musicisti e programmatori in erba. E magari anche decine di migliaia di futuri beta tester di videogames o di semplici appassionati, che ora giocano su Playstation, Xbox, Wii o quant'altro, senza mai dimenticare la loro comune origine.
E se non è questo un mito...