Nel 1989, due anni dopo la presentazione del modello Amiga 2000 (che rappresentava il top di gamma), la Commodore introdusse l'Amiga 2500.
Siate sinceri, quanti di voi non smanettoni ne hanno già sentito parlare? Scommetto pochi. In effetti si trattava di un computer piuttosto di nicchia, molto potente per l'epoca, all'apparenza assolutamente identico al vecchio 2000.
Ed un 2000 era, a dirla tutta. Stessa scheda madre, con tanto di MC68000 morente e inutilizzato, bello montato lì sopra non si sa perchè. Stesso case, o cabinet come si preferiva dire all'epoca. Insomma, un Amiga 2000 in tutto e per tutto, con un paio di importanti differenze: montava già una scheda acceleratrice A2620 o A2630 (CPU MC68020 e MC68030, per la gioia dei patiti di Sysinfo) e un controller SCSI A2090 o A2091.
L'Amiga 2500 uscì anche in una ultrarara versione UX, che stava per Unix, in pratica con il sistema operativo Unix già installato (ma una decina di persone l'avranno mai acquistato in tutto il mondo?).
Commodore non se la passò però tanto male con questa macchina ibrida, poichè, essendo a tutti gli effetti un 2000, poteva montare la fortunatissima scheda Video Toaster originale, cosa che l'Amiga 3000 (lanciato l'anno successivo) non poteva fare. E piuttosto che acquistare un Amiga 2000 e poi espanderlo per inserirci il Toaster, tanti professionisti si fiondarono direttamente sul 2500, che alla fine era una bella macchina, per poi passare direttamente all'Amiga 4000 quando fu disponibile, saltando lo sfortunato modello Amiga 3000. In seguito, si riuscì persino a riattivare la dormiente CPU 68000, il che fece del 2500 un bel bestione ibrido per lavorarci con il video editing e anche giocarci, come se fosse un 2000 liscio.
Davvero niente male per un Amiga quasi sconosciuto!