Lanciato sul mercato il 21 ottobre del 1992, esattamente venti anni fa, incarnava, sulla carta, il perfetto home computer di quel periodo (peccato che l'home computer fosse moribondo, sostituto dal Personal... ah, benedetta Commodore!). Nuovo chipset AGA, finalmente con i 256 colori tanto agognati dagli utenti Amiga che permisero conversioni alla pari (..quando non c'era il 3D di mezzo) dei giochi per PC, nuovo processore con una potenza decente e nuovo sistema operativo Amiga OS 3 a supportare le novità tecnologiche.
Il look era rimasto quello dell'Amiga 500, con i dovuti aggiornamenti del caso, che si traducevano in cose come le dimensioni più contenute del computer stesso, una migliore qualità della tastiera, un mouse dalle forme arrotondate e l'interfaccia IDE con possibilità di alloggiare internamente un HD da 2,5", tanto che adesso era presente anche il LED per l'attività dell'hard disk, oltre alla canonica e storica coppia per Power e Floppy.
Guardando meglio sotto il cofano, vediamo che l'Amiga 1200 montava una CPU 68EC020 a 14 Mhz e 2 MB di RAM (interamente vista come Chip), entrambi espandibili. Nonostante la CPU non fosse, in senso assoluto, per niente male, esaminandola più da vicino vediamo che si trattava semplicimente di una versione economica del 68020, con bus di indirizzi limitato a 24 bit e senza FPU.
Anche la memoria di sistema, che a un amighista di vecchia data poteva sembrare più che adeguata ai tempi, aveva i suoi grossi limiti. Nonostante fossero installati 2 MB, si trattava di Chip RAM, condivisa fra la CPU e il ChipSet AGA. Il limite dell'ECS purtroppo non fu superato, 2 MB rimasero il limite massimo anche per il ChipSet AGA. In virtù di questa assenza di Fast RAM negli Amiga 1200 "lisci", le prestazioni erano fortemente limitate. Bastava, infatti, aggiungere un pò di memoria Fast al sistema per beneficiare di incrementi prestazionali davvero notevoli. E' ancora forte il ricordo della differenza di framerate in Frontier: Elite II sull'Amiga 1200 di un amico, prima e dopo che acquistò e installò un'espansione da 2 MB di Fast RAM.
Anche la CPU, per fortuna, era facilmente espandibile. Così proliferarono un'infinità di schede processore per Amiga 1200 (le si trova tutt'ora cercando su Internet), dai "full 68020" (non EC) con FPU e non, dalla frequenza di clock superiore a quella della macchina Commodore, sino ad arrivare addirittura a schede PowerPC, passando naturalmente per le ottime schede con 68030, 68040 e 68060. Insomma, ce n'era e ce n'è per tutte le tasche.
Con queste due semplici espansioni (non dimenticando ovviamente un alimentatore potenziato), l'Amiga 1200 diventava in tutto e per tutto una macchina professionale, persino più potente del top di gamma Commodore dell'epoca, l'Amiga 4000/040 (in versione inespansa, ovviamente).
Ed erano talmente tante e tali le possibilità di espansione, non abbiamo infatti menzionato gli HD di tutti i tagli e velocità e i lettori/masterizzatori ottici tanto per dirne un paio, che si resero ben presto disponibili dei case Tower per Amiga 1200. E gli smanettoni si fiondarono così a "towerizzare" i loro 1200 super-espansi, macchine che sopravvivono tutt'oggi, magari con l'ultima versione di Amiga OS installata e tanto di scheda Power PC dentro la "belva".
Amiga 1200 sicuramente non riuscì ad eguagliare neppure lontanamente il successo di vendite di papà Amiga 500, ma Commodore probabilmente riuscì a vendere il suo bel milioncino di macchine, un risultato davvero niente male per una società che oramai era alla frutta.
Il 1200 continuò ad essere venduto da chi rilevò la tecnologia - e la sfiga! - Commodore, tanto che rimase ufficialmente sul mercato, marchiato Amiga Technologies (una controllata di Escom), sino alla fine del 1996.
E per concludere, come non menzionare la console Amiga CD32, interamente basata sull'Amiga 1200, uscita l'anno successiva al lancio del computer? Ne riparleremo, anche di lei, perchè lo merita. Ma non oggi. Oggi è il compleanno dell'Amiga 1200.
Buon ventesimo compleanno Amiga 1200!