Un quarto di secolo fa veniva presentato il primo Commodore Amiga della storia. Una data importante, da ricordare e celebrare!
Sembra incredibile, eppure sono già passati 25 anni da quando Andy Warhol disegnava Debbie Harry sull'Amiga 1000 e di quell'Amiga originale è rimasto poco più che un fantasma. C'è chi dice che Amiga è ancora vivo con le macchine PowerPC e Amiga OS 4, ma onestamente tali computer hanno davvero ben poco da spartire con l'Amiga originale, che era una miscela irripetibile di hardware custom e sistema operativo ritagliato su misura.
C'è chi dice che Amiga vive ancora con il Minimig o con gli emulatori software o con la nuova Commodore americana, che altro non ha fatto che customizzare la distribuzione Linux Mint e chiamarla Commodore OS Vision. Mah! Ma l'Amiga di questa nuova e sedicente Commodore, altro non è che un comunissimo PC in un bel case, un hardware che chiunque può reperire per proprio conto.
Certo, una menzione a parte merita, se non altro per l'impegno profuso nel progetto, l'Amiga X1000 della A-EON di cui vedete qui il badge celebrativo. Ma far pagare tutti quei soldi un computer dalle caratteristiche hardware così risicate, è a dir poco scandaloso! Si tratta pur sempre di hardware decisamente obsoleto, che in alcuni benchmark che circolano su Internet viene decisamente umiliato da comunissimi computer vecchi e stravecchi.
Quasi altrettanto improponibile è il progetto della nuova Commodore, che almeno è un PC a tutti gli effetti, quindi fruibile pienamente per un tipico utilizzo quotidiano. Ma rimane comunque troppo costoso in rapporto alle caratteristiche hardware, quindi vate retro anche lui.
Alla fine c'è poco da argomentare, l'Amiga che oggi celebriamo è defunto con Commodore. Niente più custom chips, niente più AmigaDOS su misura con il suo bel Kickstart su ROM.
L'Amiga però in realtà continua a vivere, ma solo nei nostri cuori, nelle nostre teste e persino, molto indegnamente lo so, su questo miserrimo blog.
Grazie Amiga!