sabato 19 maggio 2012

Frontier: Elite II

Definire Elite II un gioco è riduttivo. Era semplicemente una gigantesca genialata, un simulatore di avventure spaziali degno della missione quinquennale del Capitano Kirk e del suo equipaggio, il tutto restando comondamente seduti in casa propria.
Quante partite, quante avventure simulate abbiamo vissuto grazie al genio di David Braben e ad Amiga 4000 in quel 1993. Un indimenticabile pezzo di storia della macchina Commodore, senza dubbio.

Il sistema di volo era molto realistico, rigidamente basato sulla fisica newtoniana e i viaggi spaziali erano effettuati tramite iperspazio (o iperguida che dir si voglia), una sorta di Warp Speed alla Star Trek. Non mancavano frenetici combattimenti, in cui il fattore tattico contava non poco, conditi da molto più pacifiche sessioni di commercio interstellare. Elite II non aveva missioni da portare a termine, nulla di prestabilito, proprio come nella vita reale. Ci si avventurava nello spazio e poi tutto il resto era terra incognita.
Che dire poi del computer di bordo? Praticamente un'enciclopedia astronomica! La galassia veniva generata dinamicamente e si poteva andare praticamente dappertutto, letteralmente. I dati di ogni pianeta di ciascun sistema solare erano piuttosto dettagliati, correlati di descrizione socio-politica e attitudine commerciale di ciascun mondo. Roba da farsi un baffo di Spock!
Ci sarebbe da discuterne all'infinito, ma lo scopo di questi miei post è soltanto quello di portare alla luce uno dei mille motivi per ricordare Amiga, un pò per volta. E l'universo Amiga è ampio, devo muovermi oltre, seppure a malincuore!
Piuttosto, non dimenticate di rigiocarvi Elite II magari con un bell'emulatore alla massima velocità, sarà un'esperienza (di nuovo) indimenticabile. Come Amiga.