Nel 1989 l'Amiga, grazie ad un videogame, stabilì un nuovo standard videoludico per la grafica. Il videogame in questione era ovviamente Shadow of the beast della Psygnosis, che all'epoca faceva faville con la grafica dei suoi sempre - purtroppo - poco giocabili videogames.
Shadow of the beast non faceva eccezione in quanto a scarsa giocabiltà.
Ma la sua grafica fu qualcosa di davvero strabiliante per quei tempi, tanto che avvicinò per la prima volta alla piattaforma Amiga molti utenti di altri computer che sino ad allora erano stati sempre scettici sulle reali potenzialità della macchina Commodore.
La grafica era coloratissima e presentava non uno, non due, non tre, non quattro, neppure dieci, ma ben dodici livelli di parallasse! Il tutto dava una sensazione di profondità e di movimento d'insieme davvero unica nel panorama videoludico.
E come non menzionare la colonna sonora, composta dal famosissimo David Whittaker, che l'ascoltavi una volta e ti rimaneva nella testa per tutta la vita (sul serio!).
Peccato soltanto per la giocabilità, poichè una maggior cura di questo aspetto avrebbe proiettato Psygnosis e Amiga davvero nell'olimpo sempiterno della cultura videoludica.
Ma anche così com'è, Shadow of the beast rimane un'autentica opera d'arte.
Tanto da consigliarvi spassionatamente, soprattutto se siete molto giovani e non l'avete mai fatto prima, di rigiocare a Shadow of the beast adesso stesso, magari grazie ad un fidato emulatore.
Grazie anche per questo Amiga, un altro dei 1000 motivi per ricordarti.