
Pertanto, anche lo studente più squattrinato era interessato, per un motivo o per l'altro, a una qualche forma di compatibilità di Amiga con MS-DOS.
Mamma Commodore sfornò subito un enorme accrocco hardware per il primo Amiga, il 1000, chiamato Sidecar, che altro non era che un vero e proprio PC che condivideva risorse con la macchina ospite. E in seguito farà lo stesso con le schede Janus per l'Amiga 2000, seguita a ruota da una serie di altre case che produrranno schede di compatibilità spesso decisamente migliori e persino più economiche di quelle della casa madre.
Ma lo studente squattrinato di cui sopra, come faceva? Ebbene, in quell'epoca ancestrale uscì un software la cui provenienza era data per dubbia. C'era chi diceva che provenisse da un'altra dimensione, chi da un altro pianeta! Scherzi a parte, l'alone di mistero e incredulità che permeava il Transformer, questo era il suo altisonante titolo, all'epoca era davvero palpabile. Nessuno voleva credere, soprattutto gli utenti PC, che con un semplice floppy disk l'Amiga potesse trasformarsi in un PC compatibile in grado di far girare MS-DOS.

Da quel giorno, si moltiplicarono a macchia d'olio i software che permettevano di emulare altre piattaforme, dal Commodore 64 ad alcune console. Con l'uscita delle schede acceleratrici basate su MC68020 e superiori, l'offerta migliorò sensibilmente e Amiga divenne una volta per tutte la macchina per eccellenza nel settore dell'emulazione!
E tale rimase molto a lungo, anche dopo la triste disfatta di Commodore.
Un altro dei mille motivi per ricordare Amiga per sempre.