venerdì 23 settembre 2011

Amiga 4000: l'ultimo, vero, super Amiga



Dopo secoli e secoli di sonnecchiante adagiarsi sugli allori di un brillante passato che diventava sempre più remoto, Commodore si svegliò sul finire del 1992, presentando i nuovi Amiga con ChipSet AGA (o AA): Amiga 4000 e Amiga 1200.
Oggi parliamo del primo, il modello di punta, che finalmente proponeva un Amiga con CPU Motorola 68040 a 25 Mhz nativa, un ChipSet all'altezza della concorrenza e ottime possibilità di espansione.
Il nuovo membro illustre della famiglia Amiga era senza dubbio potentissimo (e, ahimè, anche costosissimo!), ma per l'ennesima (e purtroppo anche ultima!) volta Commodore giocò male le sue carte.

Il prezzo era un tantino elevato per una macchina con Hard Disk EIDE invece che SCSI, un notevole passo indietro rispetto al 3000 di più di due anni prima.
Il nuovo ChipSet, per quanto innovativo agli occhi dell'utente Amiga dell'epoca, affamato di novità in tal senso, se rapportato alle schede video disponibili per i PC suoi contemporanei, non offriva nulla di più. Stesso numero di colori, stessa palette e soprattutto nessuna gestione del modo "chunky to planar". Tradotto voleva dire semplicemente che i giochi in 3D erano irrealizzabili o che avrebbero avuto prestazioni scandalose rispetto alle controparti PC.
L'audio rimase oltraggiosamente fermo a quello del 1985, vale a dire 4 voci stereo a 8 bit, nessun DSP, audio a 16 bit e altro. Rimase tutto fermo, perchè Commodore decise che era meglio minimizzare i costi e massimizzare i guadagni, tanto gli utenti Amiga acquistano a scatola chiusa, pensavano loro!
C'era poi il nuovo Amiga OS 3.0, fantastico senza dubbio, ma con nessuna reale innovazione. Perchè mancava ancora un qualunque meccanismo di protezione della memoria visto che il 68040 aveva una MMU integrata? Troppo costoso assoldare qualche programmatore che rifacesse l'OS? Probabilmente sì.

Nonostante tutte queste gravi pecche, il 4000 andò benino. Tant'è vero che l'anno successivo fu affiancato da una versione più economica, basata su CPU 68EC030 e con meno RAM e in seguito persino da una versione big tower per usi super professionali. Ma il vero successo (..se di vero successo si potrà mai parlare!), il ChipSet AGA a 256 colori simultanei (finalmente!) lo vide grazie al molto più economico e nazional popolare Amiga 1200, che divenne (quasi..) l'Amiga 500 degli anni '90.
Ma tutto questo non bastò a salvare Commodore dalla bancarotta nel 1994, neppure la commercializzazione di una console con CD-ROM basata proprio sulla piattaforma Amiga 1200, il CD32.
Chi acquistò l'Amiga 4000 però non fu tanto stolto. Rimane uno dei pochissimi Amiga pienamente aggiornabili e al giorno d'oggi può persino far girare l'ultima versione 4.x di Amiga OS, se opportunamente dotato di scheda PowerPC.
E con gli opportuni smanettamenti riesce al tempo stesso anche ad essere compatibile con i vecchissimi giochi dell'epoca d'oro di Amiga (qualcuno ha detto WHDLoad?).
E a proposito, lo sapevate che la NASA acquistò e utilizzava attivamente degli Amiga 4000?

Per quanto mi riguarda, conservo ancora la motherboard del mio Amiga 4000/030 acquistato nel 1993, che da anni alloggia in un case più moderno, appositamente modificato con santa pazienza, espanso all'inverosimile ed ancora funzionante (floppy disk a parte).
Insomma, un vero sopravvissuto di altri tempi!