domenica 8 luglio 2012

Un pulsante può bastare

C'erano una volta i joystick, non i joypad o gamepad che dir si voglia, si badi bene. Erano joystick e basta, con un solo bel pulsante da premere per sparare ai cattivoni. Certo, molte volte i bottoni erano due o tre, ma avevano tutti quanti la medesima funzione, in pratica si trattava di repliche del tasto fire principale.

Per saltare nei platform bisognava muovere la piccola o grande "cloche" in alto o, peggio, in diagonale per far compiere al personaggio un movimento appropriato all'azione in corso.
I cari vecchi joystick utilizzavano il famoso connettore a 9 pin, chiamato di tipo Atari, poichè era stata proprio tale gloriosa casa ad introdurlo per la prima volta (e naturalmente era presente anche sul rivale Atari ST).
Commodore lo utilizzava da molto tempo, era già presente sul Commodore 64 e persino da prima, quindi Amiga poteva contare su una vastissima gamma di joystick di tutti i tipi. Ma sempre e soltanto, a parte qualche rarissima eccezione spuntata più avanti con gli anni, con un solo tasto.
In altre parole, semplicità e immediatezza, ma anche una certa frustrazione in alcuni generi di videogames, quali ad esempio i picchiaduro, dove la mancanza di più tasti di azione spingeva gli appassionati ad devastare la tastiera del proprio Amiga.
E il joystick su Amiga non fu soltanto videogiochi, c'era persino qualche programma più o meno serio che si avvaleva dei suoi servigi per espandere in qualche modo le sue funzionalità di input.
Insomma, caro joystick, non ti dimenticheremo mai. E perdonaci per le decine e decine di tuoi confratelli uccisi nelle interminabili sessioni di gaming con Amiga fra amici!